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Lo scopriremo solo vivendo, con Mogol

Alla Scoperta di Mogol e dei Suoi Racconti 

Il Teatro San Babila di Milano è stato il palcoscenico dell’evento straordinario “SHAKE. UN’ALTRA IDEA DI FUTURO – Lo scopriremo solo vivendo, con Mogol” (11 dicembre 2023). L’evento ha visto la partecipazione di appassionati, tra cui il sottoscritto, grazie all’invito della CFMT. La serata è stata resa ancor più speciale dalla presenza dell’illustre ospite, Mogol, pseudonimo di Giulio Rapetti, quale leggenda della musica italiana, paroliere e produttore discografico.

Un Viaggio Nella Vita di Mogol

Lo scopriremo solo vivendo, con Mogol
Lo scopriremo solo vivendo, con Mogol

Mogol, con il suo inconfondibile carisma, ha incantato il pubblico con racconti avvincenti della sua vita, partendo dagli anni della sua infanzia. Ha condiviso, con passione e sincerità, dettagli intimi e ci ha trasportato indietro nel tempo, facendoci percepire l’essenza dei suoi primi passi nel mondo della musica.

Mogol ha rivelato, inoltre, aspetti affascinanti della sua carriera. Ha condiviso il suo incredibile successo, con oltre 523 milioni di dischi venduti in tutto il mondo. La sua educazione lombarda e i ricordi della sua infanzia a Milano, precisa Mogol, hanno contribuito a plasmare la sua visione artistica.

La Chiave di Lettura dei Testi

Attraverso aneddoti avvincenti, il produttore discografico ha svelato il “dietro le quinte” di alcune delle canzoni più iconiche da lui scritte per artisti del calibro di Lucio Battisti, Adriano Celentano, Mango e molti altri. La sua narrazione ha gettato luce sulla complessità e sulla profondità dei testi, offrendo una prospettiva unica sulla creazione degli stessi. Noi presenti, abbiamo avuto modo di apprezzare le sfumature e le emozioni intrinseche in ogni strofa cantata, dal vivo, dal Maestro Giuseppe Barbera (voce e piano) in collaborazione con il Maestro Massimo Satta (chitarra).

Consigli Illuminanti

I consigli di Mogol, generosamente elargiti, hanno brillato come perle di saggezza e sono stati tra i momenti più salienti della serata. Ha sottolineato l’importanza di avere stima in sé stessi e delle competenze necessarie per il successo, sia per gli artisti che per coloro che selezionano i talenti. Le sue parole sono state un incoraggiamento a perseguire, con determinazione, i propri sogni e a credere nel proprio valore.

Il connubio ‘Mogol e Battisti’

Mogol e Battisti
Mogol e Battisti

Durante l’evento l’intervistatrice Maria Cristina Origlia, ha sottolineato l’unicità del connubio tra Mogol e Lucio Battisti. Ha, poi chiesto al paroliere, se oggi il sodalizio tra i due avrebbe potuto aver luogo. La risposta di Mogol, un secco “no”, ha gettato luce sulla trasformazione del panorama discografico nel corso degli anni. Ha evidenziato come le dinamiche attuali siano radicalmente diverse rispetto a un’epoca in cui la creatività e l’arte avevano più spazio.

L’Arcobaleno e la Magia 

Durante l’evento, il “paroliere” ci ha anche svelato il dietro le quinte della creazione di “L’arcobaleno“, la canzone che lo ha ulteriormente legato ad Adriano Celentano in modo unico. La storia di come il destino abbia guidato la composizione della canzone ha aggiunto un tocco di magia a questa collaborazione straordinaria. Mogol ci ha raccontato come, nel 1998, poco dopo la tragica scomparsa di Lucio Battisti, la trama della creazione di “L’Arcobaleno” prese vita. Una medium, insegnante di lingua italiana a Barcellona, contattò la segretaria di Mogol, Daniela, affermando di aver avuto un incontro con Battisti, nell’aldilà. Quest’ultimo aveva chiesto alla medium di contattare Mogol, esprimendo il desiderio che scrivesse le parole di una canzone incentrata sull’arcobaleno dedicata appunto da Battisti al suo amico Mogol. Inizialmente, Mogol rifiutò l’invito, ma il destino aveva in serbo sorprese straordinarie.

Una settimana dopo quella telefonata, una storia alquanto intrigante, apparve sulla rivista “Firma” del Diner’s Club. Il direttore, Giulio Caporaso, raccontò di aver sognato Battisti, il quale gli aveva parlato di una canzone sull’arcobaleno. Questo evento colpì profondamente Mogol, spingendolo a riconsiderare l’offerta ricevuta.

Il Dilemma

In una serata conviviale con Adriano e Claudia Mori, Mogol confessò il dilemma che affliggeva la sua creatività: gli mancava la melodia per la canzone sull’arcobaleno. Fortunosamente, Gianni Bella, presente a tavola, estrasse un’audiocassetta contenente una melodia che aveva appena composto. L’armonia risultò essere perfetta per il pezzo e contribuì quindi a risolvere il dilemma creativo di Mogol.

Successivamente, a bordo dell’auto, mentre percorreva l’autostrada da Milano Nord, Mogol iniziò a dettare le parole della canzone all’amica con cui viaggiava. In soli quindici minuti, giunto all’altezza dell’uscita per Lodi, si resero conto che il testo era già completo. Un solo dubbio persisteva nella testa del paroliere, ed era quello sulla frase “L’arcobaleno è il mio messaggio d’amore può darsi un giorno ti riesca a toccare“. Il dubbio era dettato dal fatto che l’arcobaleno non è tangibile. Tuttavia, una settimana più tardi, durante un altro viaggio in autostrada, Mogol vide un arcobaleno imponente con colori spettacolari, che sembrava finire praticamente sul cofano della macchina.

Giunto a destinazione, Mogol non perse tempo e chiamò immediatamente Adriano, dicendogli di incidere la canzone così com’era. Il paroliere non avrebbe apportato alcuna modifica a quella frase che l’aveva messo in difficoltà, fino a quando l’arcobaleno non toccò il cofano della sua auto. Nonostante le straordinarie coincidenze, Adriano decise di registrare la canzone solo alle tre del mattino, intimorito dalla magia e dalle sincronicità che circondavano la creazione di “L’Arcobaleno”

“SHAKE. UN’ALTRA IDEA DI FUTURO” si è rivelato un evento indimenticabile, che mi ha arricchito ed ispirato. Mogol ha aperto le porte del suo mondo e ha regalato al pubblico una serata piena di emozioni e di riflessioni che rimarranno impresse a lungo nella memoria dei presenti. La sua storia continua a brillare come un faro per le generazioni presenti e future della musica italiana.

di Severino Ricci

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