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Val di Fiemme: la Valle da Scoprire, Visitare, Vivere!

Giancarlo Cescatti, Direttore dell’Azienda per il Turismo di Fiemme, ci racconta la sua Valle.

La Valle di Fiemme, come molti certamente sapranno, è una delle principali valli dolomitiche che si estende lungo il torrente Avisio, circondata dai monti del Lagorai e del Latemar; una valle che offre ben 110 km di piste in discesa e 150 km di piste di fondo, sia in quota che intorno ai paesi.

Sono presenti undici paesi di montagna che seguono il torrente, mentre le acque cristalline accarezzano l’immensa foresta di abeti rossi, tipici del luogo.

A partire dalla primavera, la valle diventa rigogliosamente verde e sembra di essere incorniciata dalle vette selvagge della catena montuosa dei Lagorai e dalle cime dolomitiche riconosciute dall’Unesco “Patrimonio Naturale dell’Umanità”, come il Latemàr, Il Corno Bianco e le Pale di San Martino.

I Parchi Naturali, le dolci pendenze, i tramonti rosso dolomia ed i menù chilometro zero attraggono famiglie, escursionisti, ciclisti e sciatori. Lo straordinario contesto naturalistico e le strutture sportive all’avanguardia hanno permesso alla Valle di ospitare tre Mondiali di Sci Nordico, ed altri significativi eventi sportivi nazionali ed internazionali.

Con questa splendida introduzione, Giancarlo Cescatti, ci da il benvenuto in Val di Fiemme.

Conosciamo meglio Giancarlo Cescatti.

Giancarlo ha iniziato questa sfida professionale a settembre 2018, e lo vede impegnato nel compito di valorizzare e promuovere il territorio fiemmese.Giancarlo Cescatti

Nato a Trento nel 1966, si è laureato in Giurisprudenza presso l’Università di Trento, ed ha poi conseguito un master in Reingegnerizzazione di processi produttivi turistici e di sistemi informativi.

Da evidenziare inoltre il fatto che Giancarlo, quale amante della montagna, è anche un maestro di sci. Da diversi anni ricopre incarichi in quello che è sempre stato il suo settore di riferimento e di interesse, il Turismo. Notevoli sono, infatti, i suoi incarichi dirigenziali ricoperti in realtà turistiche trentine di spicco.

L’intervista a Giancarlo Cescatti:  

Giancarlo, quali sono le caratteristiche dei turisti che scelgono la Val di Fiemme e quale scelta di viaggio normalmente fanno?

Sono principalmente turisti che ricercano benessere e divertimento a contatto con la natura. I turisti invernali sono attratti dalle piste da sci, perfettamente innevate, dai panorami sulle Dolomiti che si tingono di rosso al tramonto e da una gastronomia tipica a km zero e sempre più raffinata. Gli hotel e l’ApT inoltre offrono piacevoli momenti di relax, sia nelle SPA, sia nei sentieri innevati che rivelano straordinari scorci naturalistici. C’è molta attenzione anche ai bambini che adorano slittare, sciare e giocare con la neve.

I turisti estivi apprezzano la nostra valle, ampia e soleggiata, perché è distesa fra due parchi naturali, quello di Paneveggio Pale di San Martino, con la sua riserva di cervi, e quello del Monte Corno, con rare specie di volatili. Per loro organizziamo le più originali attività nella natura, dal forest bathing, al rafting per famiglie, fino alle sorprendenti escursioni teatralizzate, ai laboratori di land art, agli aperitivi e alle degustazioni in luoghi panoramici, e a esperienze di incontro con gli animali e con una natura capace di accarezzare tutti i sensi. Gli appassionati di bici possono contare sulla lunghissima Pista ciclabile delle Dolomiti, sulla rete di percorsi per MTB, su percorsi panoramici da cicloturismo e sulle salite rosa del Giro d’Italia.

La Valle di Fiemme, come l’intera regione del Tretino-Alto Adige, offre impianti e strutture sciistiche apprezzate dai turisti di tutto il mondo. Ma quali sono le alternative allo sci che la valle offre nel periodo invernale, a quegli amanti della montagna che non sciano?

Sono molte! Si passeggia con le racchette da neve nelle Foreste dei Violini, dove crescono gli alberi della musica. Si attraversano le distese di neve dell’Altopiano di Lavazé. Si slitta per oltre 2 chilometri a Bellamonte. Altre discese esilaranti nel bosco, con curve e paraboliche, le regala la slittovia Alpine Coaster Gardoné. Si possono apprezzare albe dolomitiche nei rifugi in quota partecipando agli appuntamenti di Trentino Ski Sunrise e si può cenare in rifugi tipici o chalet di design accompagnati dai gatti delle nevi o dalla telecabina dell’Alpe Cermis.

A marzo i concerti del festival Dolomiti Ski Jazz animano i pub, i teatri, le vie dei paesi, oltre alle piste da sci. Da evidenziare inoltre il fatto che siamo anche la Valle Olimpica delle discipline nordiche. Abbiamo due centri del fondo particolarmente attrezzati. Fiemme ha già ospitato tre mondiali di sci nordico. Nel 2026 parteciperemo ai Giochi Olimpici invernali Milano Cortina.

Quanto influisce il settore turistico nell’ambito occupazionale della Val di Fiemme?

 È difficile fare una stima precisa perché il turismo ha ricadute economiche e quindi occupazionali in molti settori. Posso ad ogni modo affermare che il turismo influisce in modo importante, ma la Valle non vive solo di questo settore grazie a un tessuto produttivo piuttosto vivace. Qui operano piccole e grandi aziende, alcune di queste leader mondiali nel loro settore. Questo è positivo per il turismo. Infatti, chi visita la valle a primavera e in autunno non trova paesi fantasmi, ma vivi e pieni di servizi. L’APT, inoltre, organizza anche in nei periodi di bassa e media stagione un programma di attività quotidiane mirate ad esplorare il gusto, la natura e la cultura.

Quanto ha eventualmente inciso l’assenza de turisti russi sulla economia locale?

In realtà in valle non avevamo in passato grossi flussi provenienti dalla Russia e dall’Ucraina; ad ogni modo il vuoto lasciato dai turisti di questi mercati sembra essere stato colmato dagli italiani.

Quali sono le aspettative della valle in merito alle olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, e come vi state organizzando?

 Contiamo su un esercito di volontari appassionati di sci nordico e sulla nostra esperienza organizzativa dimostrata in precedenza per ben tre Mondiali di sci nordico. C’è fermento e una forte volontà di presentarsi con il vestito migliore, con strutture sportive all’avanguardia, con una mobilità sostenibile e con una particolare cura estetica dei contesti urbani dei paesi. È una sfida molto stimolante che regalerà alla valle una rinnovata bellezza, molta efficienza e sicuramente tanta visibilità.

Quale messaggio vorresti dare al resto d’Italia e al mondo, sulla Val di Fiemme?

La Val di Fiemme non è una montagna da conquistare ma una montagna che ti conquista al primo sguardo. Qui crescono gli alberi della musica, i famosi abeti di risonanza ricercati dai liutai di tutto il mondo, a partire da Stradivari. È una valle aperta, soleggiata e accessibile. Le cime, da raggiungere facilmente con gli impianti di risalita, rivelano scenografici panorami sulle Dolomiti. Sorprende il comprensorio sciistico per la tecnologia innovativa degli impianti di risalita e di innevamento e per le sue piste perfette.

La nostra valle dedica ai bambini le esperienze più divertenti e originali di contatto con la natura attraverso sentieri tematici e giochi di scoperta. Ogni giorno si possono fare nuove esperienze da vivere e nuove meraviglie naturalistiche da visitare, grazie a un calendario di attività curiose e divertenti. Fiemme è anche la valle mondiale del benessere. È infatti l’unico territorio che è stato scelto nel mondo per celebrare il World Wellness Weekend, un evento internazionale che, ogni anno a settembre, vede coinvolte le strutture di 150 Paesi che promuovono il benessere psicofisico come stile di vita.

Cosa manca nel settore turistico oggi?

Gli ambasciatori del territorio. Persone capaci di tramettere le qualità del proprio territorio con la massima spontaneità. Non si può contare solo sulla promozione tramite i media, che resta comunque importante. C’è bisogno di esperienze dirette. Stiamo comunque cercando di colmare questo vuoto. I primi ambasciatori sono proprio i cittadini che abitano un territorio turistico. Abbiamo introdotto alcune iniziative per far sì che siano loro i primi fruitori dei servizi turistici e i primi esploratori.

Poi ci sono personaggi chiave che meritano di farsi portavoce della loro terra. In Valle abbiamo un ambasciatore della gastronomia locale, ossia lo chef stellato Alessandro Gilmozzi che è anche presidente degli Ambasciatori del gusto in Italia e nel mondo.

Non spetta quindi solo a noi direttori di Aziende per il Turismo trasmettere il fascino di queste terre, ma soprattutto a coloro che lo vivono. A noi operatori turistici il compito di individuarli e di motivarli.

Manca inoltre la piena consapevolezza politica dello sviluppo economico che può generare il turismo soprattutto in Italia, un Paese così ricco di storia. Tanto ricco che anche qui in Val di Fiemme sono presenti palazzi storici e chiese di notevole pregio, dove l’antica Scuola pittorica di Fiemme ha lasciato un segno artistico.

Che cosa pensi riguardo al fenomeno dei travelblogger, influencer, ambassador? Possono rivelarsi una risorsa reale per incentivare i flussi turistici e promuovere il territorio?

La loro esperienza diretta è sicuramente interessante così come il loro punto di vista personale. Il loro entusiasmo contamina e stimola anche chi, vivendo in un luogo turistico da, di norm,a per scontata la bellezza che lo circonda.

Quali sono le idee e i progetti per far in modo che la Val di Fiemme sia una destinazione turistica sempre più sostenibile?

La nostra Valle vive ogni anno la sua “Giornata Senz’Auto”, partecipa con slancio a Giornate ecologiche, progetta un sistema di trasporto pubblico a impatto zero in vista dell’Olimpiade del 2026, a questo si affiancano le scelte quotidiane di sostenibilità messe in campo da albergatori, ristoratori, imprenditori, agricoltori e cittadini. In una sola valle abbiamo due centrali di riscaldamento che utilizzano gli scarti della lavorazione del legno, diverse centraline idroelettriche, impianti fotovoltaici e un biodigestore. Fiemme lavora senza sosta per la sua autonomia energetica. I Comuni stanno istallando l’illuminazione a led sia nelle strade sia negli edifici pubblici, mostrandosi sempre più attenti all’inquinamento luminoso e al risparmio energetico.

Si può lavorare ancora molto sulla sensibilizzazione incrementando quelle attività nella natura volte a renderci sempre più consapevoli dei delicati equilibri dell’ecosistema e promuovendo azioni che invitano al rispetto della natura stessa. La montagna può essere un eccellente laboratorio ambientale.

Noi collaboriamo con la Magnifica Comunità di Fiemme, un ente che dal 1111 gestisce con oculatezza le foreste e i pascoli di questa vallata. Grazie a questa istituzione storica, ancora oggi buona parte dei boschi e dei prati di media e alta quota sono di proprietà dei cittadini della valle e anche per tali motivi che sono così amati e rispettati. Il senso di appartenenza alle foreste è parte del DNA dei fiemmesi.

 

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