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Intervista a Simone Micheli, Architectural Hero

Simone Micheli è tra i più celebri protagonisti mondiali del design e dell’architettura. Alla guida dello studio di architettura  Simone Micheli Architectural Hero fondato con Roberta Colla nel 2003, esercita le sue attività professionali su più fronti. Dall’architettura all’interior, dal design al visual, passando per grafica, comunicazione e organizzazione di eventi. Ha realizzato opere pubbliche e lavori per committenze private, è curatore di mostre e docente presso vari atenei nel mondo.

Simone Micheli design e architettura
Simone Micheli Architect – ph. Maurizio Marcato

L’intervista a Simone Micheli

Incontriamo il creatore Simone Micheli, portavoce del cambiamento nel mondo del design. Le sue risposte alle nostre domande aprono un varco in quello che è il mondo meraviglioso del suo concepire design e architettura. Una visione che affascina e conquista la sua.

Come nasce il desiderio di essere progettista? 

Vivendo con naturale attenzione, fin da bambino, le esperienze di mio padre e di mia madre che sono degli artisti, è nata in me l’inconscia consapevolezza di creare luoghi, cose, bellezza tridimensionale, avventure spaziali. Tutti i giorni, gli studi, gli incontri, le esperienze, le riflessioni,  le visioni, gli amori, portano dentro di sé i germogli di un inestimabile valore e sono pronti a trasformarsi in grandi emozioni per creare, scoprire e accrescere la conoscenza, per espandere la consapevolezza della propria forza espressiva e comunicativa e per costruire la propria storia. In questi frammenti narrativi e non solo, sono nascosti i miei maestri, le radici espressive e contenutistiche del mio fare architettura.

Aquatio Cave Luxury Hotel & SPA, Matera Italy – ph. Jürgen Eheim (Interior design and lighting project: Simone Micheli Architect)

Cosa vuol dire per te il design? 

“To design” significa progettare, pro-gettare, gettare avanti. Dal latino “projectum”, costruire per arrivare nel futuro, immaginare strade comode per raggiungerlo. Per rendere migliori le esistenze di ogni essere umano; più confortevoli, belle, semplici, rispettose e più responsabili dell’ambiente in cui viviamo ogni giorno. Il design, quindi, come strumento dell’individuo per modellare il mondo attorno e cogliere, conoscere, comprendere la realtà. Il design come lente colorata attraverso cui percepire ciò che c’è al di fuori di noi. Come traccia, segno, manifesto della capacità del “fare” umana. Simbolo di epoche che si evolvono.

Aquatio Cave Luxury Hotelò & SPA, Matera Italy -
Aquatio Cave Luxury Hotel & SPA, Matera Italy – ph. Jürgen Eheim (Interior design and lighting project: Simone Micheli Architect)

Progettare è emozione, creazione, sorpresa e innovazione. A quali aspetti sei interessato quando progetti?

Ciò che ispira il mio fare progettuale è sicuramente l’idea di un’architettura coraggiosa, anti-convenzionale, sostenibile che non si piega forzatamente alle regole tradizionali ed alle abitudini, ma che ha il coraggio di osare, di guardare oltre le barriere del reale conosciuto. Concepisco ciascuna opera come un’unità, organica, integra, in cui sono le singole componenti, le loro combinazioni a risultare indispensabili e a fare la differenza. Alla base dei miei progetti, quindi, c’è il desiderio di fare, di costruire luoghi ed oggetti abili nel dare soddisfazione alle necessità ed ai bisogni umani.

Atomic SPA by Simone Micheli
Atomic Spa, Milan Italy – ph. Jürgen Eheim (Interior design and lighting project: Simone Micheli Architect)

Desidero arricchire il mondo con frammenti di bellezza intelligenti, funzionali, essenziali. Desidero che le opere da me realizzate, oggetti di piccole dimensioni oppure grandi edifici, siano in grado di farsi carico delle importanti responsabilità che ogni elemento dotato di un ciclo vitale deve prendere in considerazione. Ecosostenibilità e rispetto per l’ambiente sono fattori indispensabili per la realizzazione di un progetto definibile di “good design”.

Quindi, durante la fase di progettazione è fondamentale per me ampliare la visuale affinché tutti gli elementi che compongono il contesto dell’opera siano stimati come centrali. Le attività di ricerca e sperimentazione sono nodali da questo punto di vista e mai devono affievolire la loro azione determinante per l’ottima riuscita di un buon progetto.

Ogni nuovo progetto rappresenta una straordinaria sfida che mi porta inconsciamente a superare i confini del reale conosciuto, ad allontanarmi dallo stereotipo per costruire spazi essenziali, funzionali ed iper sensoriali, appartenenti ad una dimensione improbabile, unica, perfetta per l’uomo contemporaneo.

La qualità degli elementi che compongono un’opera architettonica è fondamentale poiché è grazie a questi e alla loro combinazione che un sistema può rinnovarsi, espandersi, qualificare la vita.

Simone Michele design Chioggia
Oversea Building, Chioggia Italy – ph. Jürgen Eheim (Architectural, Interior design and lighting project: Simone Micheli Architect)

In termini di interior design, che cosa rappresenta oggi per te il vero lusso?

L’idea contemporanea di lusso è profondamente cambiata rispetto a quella che era la sua concezione molti anni fa. Costruire progetti lussuosi non significa più utilizzare materiali sontuosi e mobili super decorati.

Oggi il vero lusso è la capacità di godere del nostro mondo nel mondo. Consiste nella possibilità offerta all’uomo di trovare spazi liberi da convenzioni e regole quotidiane, all’interno dei quali poter dedicare tempo al proprio corpo e spirito, dove possono ricostruire il rapporto con la loro interiorità e dove possono sentirsi totalmente accolti, rompendo i ritmi frenetici.

Dare vita a opere lussuose significa concretizzare i desideri umani in progetti concepiti come vere e proprie opere d’arte. Questo processo richiede molta energia e cura che ogni bravissimo designer gli dedica con passione.

you.me trieste by Simone Micheli
YOU.ME Design Place Hotel, Trieste Italy – ph. Jürgen Eheim (Architectural, Interior design and lighting project: Simone Micheli Architect)

Che cosa entusiasma e stimola la tua progettualità, da dove attingi ispirazione e idee?

Ogni progetto per me è una sfida nuova che si determina in base alla situazione che ho di fronte. Le mie fonti d’ispirazione sono: natura, donna, storia, futuribili pensieri, sostenibilità, quotidiana vita.

you.me trieste by Simone Micheli Design
YOU.ME Design Place Hotel, Trieste Italy – ph. Jürgen Eheim (Architectural, Interior design and lighting project: Simone Micheli Architect)

Sei un designer, un curatore di mostre, docente universitario, tieni conferenze, workshop e lecture in Italia e nel mondo, sai declinare il tuo genio e la tua passione davvero in molti ambiti. Quale di queste attività ti emoziona maggiormente?

È difficile rispondere. Amo profondamente tutto ciò che è progetto. Non potevo che fare l’architetto nella mia vita. Per me progettare significa volersi bene e cercare di voler bene agli altri, tentando di esplorare pianeti infiniti e meravigliosi. Tutti i settori citati sono a me cari. È lo stesso che risponderebbe qualunque padre messo di fronte alla domanda “Quale figlio ami di più?”.

Villa Dubai by Simone Micheli Design
Villa Dubai, Dubai – Works in progress (Architectural, Interior design and lighting project: Simone Micheli Architect)

Di cosa non potrebbe fare a meno la tua casa?

Devo ammettere che la mia casa è una buona concretizzazione dei desideri, dei sogni miei e di mia moglie Roberta. Una ventata di fresca contemporaneità ha scardinato gli ordini prestabiliti di un secolo prima dando vita ad una perfetta coniugazione degli opposti necessari al benessere completo dell’uomo: vicinanza alla natura, attenzione agli aspetti originari dell’anima, intimità e familiarità coesistono con uno sguardo sempre aperto verso il futuro, un alto livello tecnologico e forme nuove.

Abbiamo concepito questa casa come uno spazio libero, flessibile, sereno all’interno del quale vivere con semplicità la quotidianità, dove ospitare amici in modo anti convenzionale. Un ambito volumetrico candido punteggiato da brillanti toni verdi e arancio che rappresentano la materializzazione del senso che Roberta ed io diamo alla vita.

Abbiamo immaginato di costruire un luogo ospitale come una grotta rifugio metropolitana dove potersi rilassare e ritrovare attraverso il rapporto con desiderati variabili vuoti. E’ una casa piena di luce che mostra le matrici storiche attraverso la valorizzazione delle scabre superfici a vista e dichiara il suo desiderio di avvicinamento alla nostra bolla temporale mediante la desiderata attività spaziale, illuminotecnica e cromatica. La nostra casa non potrebbe assolutamente fare a meno della vista mozzafiato che regala ogni giorno.

Tower Shangai by Simone Micheli Design
Tower Shangai, multifuntional building, China – Works in progress (Architectural, Interior design and lighting project: Simone Micheli Architect)

Quanto influisce il “trend del momento” nei tuoi progetti?

Rifuggo volontariamente dai trend del momento che di per sè sono estremamente volatili e spesso inconsistenti e connessi a dimensioni commerciali. Seguo con grande umiltà, passione e trasporto il mio percorso, creando opere fuori dal tempo e contemporaneamente dentro il tempo, immaginando che attraverso il metaverso, strumento della comunicazione, divengano stabili ed eterne.

Come coniughi le esigenze del cliente con la tua creatività?

I miei progetti prendono vita proprio dalla fusione armonica del mio pensiero con i desideri e i sogni del committente che ha scelto di dare forma ad una determinata opera e dalle specificità di ciascun territorio. E’ proprio dalla ricerca di questa perfezione compositiva e di una commistione mai statica che si originano opere dai tratti unici e perfettamente distinguibili, ma mai identiche, sempre cangianti!

I progetti più straordinari nascono sempre quando tra committente e progettista c’è una meravigliosa e perfetta condivisione d’intenti e di visioni. Per questo mi ritengo un uomo estremamente fortunato. I committenti che ho incrociato e che incrocio nel mio incedere temporale rappresentano, sempre, per me dei veri e propri ossigenatori del progetto.

Palazzo Gatto Art Hotel & SPA
Palazzo Gatto Art Hotel & Spa, Trapani Italy – ph. Jürgen Eheim (Interior design and lighting project: Simone Micheli Architect)

Come inserisci il concetto di sostenibilità e rispetto per l’ambiente nel tuo lavoro?

Credo oggi sia indispensabile porre attenzione massima all’ambiente che ci circonda. Sono stati fatti molti danni in passato ed ora è necessario porre rimedio, offrendo nuova vita a ciò che già esiste e prendendo in carico le responsabilità che la creazione di ogni nuovo oggetto porta con sé, anche al termine del suo ciclo vitale.

Sostenibilità significa, in primo luogo, rispetto per l’ambiente in cui viviamo; ciò comporta analisi del territorio in cui l’opera dovrà sorgere in modo da riguardarne le peculiarità, utilizzo di materiali d’alta qualità e conoscenza dei processi con cui questi vengono lavorati, impiego di manodopera altamente qualificata. Ma intendo la sostenibilità anche dal punto di vista economico, evitando sprechi di mezzi e forze e facendo molta attenzione alla scelta di materiali e prodotti.

Palazzo gatto Art Hotel & SPA
Palazzo Gatto Art Hotel & Spa, Trapani Italy – ph. Jürgen Eheim (Interior design and lighting project: Simone Micheli Architect)

Quali sono le richieste delle committenze più ricorrenti per un progetto?

Le richieste dei committenti sono sempre diverse poiché si basano sulle volontà, sui sogni, sui vissuti  dei committenti e scaturiscono dal contesto in cui l’opera prenderà forma. Si concretizzano poi grazie al connubio con il mio pensiero, le mie conoscenze, lo stato d’animo che ho nel momento in cui regalo una forma in cui manifestarsi all’opera.

Non posso uniformare le richieste dei miei clienti in macro-filoni di pensiero poiché queste sanno distinguersi proprio come le affascinanti opere che ne conseguono.

Come riesci a conciliare estetica e funzionalità?

Credo che un progetto possa definirsi valido soltanto nel momento in cui è il frutto dell’imprescindibile armonia tra estetica, forma, contenuto e ergonomia. La funzionalità resta certamente il centro dello sviluppo progettuale ed è proprio dall’intento di far sì che essa sia sempre pienamente soddisfacente e adeguata alle necessità umane che le belle forme scaturiscono. È nell’istante dell’attuazione, durante il processo di manifestazione, che forma e funzione insieme acquistano consistenza. L’iconicità delle opere che realizzo pone le sue radici nella peculiarità delle mie visioni.

Private House in Firenze by Simone Micheli Design
Simone Micheli – Private House, Firenze – ph. Jürgen Eheim (Interior design and lighting project: Simone Micheli Architect)

Il tuo lavoro ti porta a viaggiare spesso in Italia e nel mondo. Quanto i tuoi viaggi alimentano e stimolano la tua creatività?

Molto, ma non sono le forme altrui ad influenzare le mie visioni progettuali, quanto i contenuti, la rivelazione di quei territori ignoti che si celano dietro la pura percezione visiva. Oltre l’apparenza c’è un mondo di sostanza dal quale il mio spirito non può che rimanere affascinato.

Le opere architettoniche a cui do vita sono il riflesso delle esperienze che riempiono il mio animo e la mia mente, concretizzazione di un pensiero mai statico.

Amo molto viaggiare e sono spesso in giro per il mondo proprio perché di ogni luogo appena visitato, di ogni spazio che diviene noto, di ogni principio nuovo conosciuto, i frammenti si accomodano nel mio animo e lo compongono, dandogli continuamente una nuova forma. Questi frammenti inevitabilmente si specchiano nelle opere che progetto.

Simone Micheli – Private House, Firenze – ph. Jürgen Eheim (Interior design and lighting project: Simone Micheli Architect)

Ci racconti un sogno non ancora realizzato, una visione, magari azzardata, che vorresti concretizzare?

Ho moltissimi sogni nel cassetto, tantissime idee a cui desidero dare vita! Arricchire il mondo di opere belle, lessicalmente e contenutisticamente, affinché a tutti sia data la possibilità di vivere in armonia con il contesto è il principio ispiratore della mia filosofia progettuale. Mi cimento in progetti continuamente nuovi, sperimento e metto alla prova le mie capacità, rapportandomi con oggetti sempre diversi, spazi le cui caratteristiche non sono state ancora stabilite, piani d’azione non ancora chiaramente razionalizzati.

La mia attività progettuale spazia dalla definizione dei più piccoli ed insoliti dettagli sino alla descrizione architettonica di un edificio, a grandi master plan, così non appena intravedo la possibilità di dedicarmi a qualche inaspettato particolare metto energicamente all’opera il mio pensiero ed una nuova avventura ha inizio. Non mi piace fermarmi, non amo troppo la stasi seppur a volte sia necessaria per far decantare ed assorbire dal proprio animo nuovi concetti.

Come ogni buon sognatore ho poi il mio ideale di perfezione verso cui continuamente tendere. Vorrei progettare sistemi estesi ed integrati come il cielo ed il mare. Spazi aperti, in continuo movimento, inafferrabili eppure indelebilmente chiari nella mente degli uomini ed indispensabili alla vita.

 

di Severino Ricci

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