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Society of the Snow: La Storia dei Sopravvissuti alla Tragedia delle Ande

Premiere di “Society of the Snow”

Society of the Snow
Society of the Snow

Los Angeles. In una notte stellata, la città degli angeli ha ospitato, al 2000 di Avenue of the Stars – Century City, un evento straordinario che ha celebrato sia la forza dello spirito umano che la magia del cinema. In quella occasione ho avuto il privilegio di assistere, grazie all’invito da parte dell’amico e regista James Tumminia, alla prima del tanto atteso film intitolato “Society of the Snow” (Sociedad de la Nieve).Una pellicola avvincente che racconta la storia, vera e straziante, della lotta per la sopravvivenza della squadra di rugby uruguaiana, dopo l’incidente del loro aereo che precipitò sulle impervie montagne delle Ande. Oltre all’impatto emotivo del film stesso, la serata è stata resa ancora più indimenticabile dall’incontro che ho avuto con il regista del film, J. A. Bayona, l’attore Enzo Vogrincic Roldán e con due dei superstiti al tragico evento, Gustavo Zerbino e Eduardo Strauch.

 

Una decisione agghiacciante

Nel 1972 il volo 571 delle Forze aeree dell’Uruguay con a bordo una squadra di rugby diretta in Cile precipita su un ghiacciaio nel cuore delle Ande. Allo schianto sopravvivono solo 29 dei 45 passeggeri, che si ritrovano in uno degli ambienti più ostili al mondo, obbligati a ricorrere a misure estreme per poter restare in vita. Intrappolati in un’area gelida e disabitata, con poche speranze di essere salvati.

La disperazione li costrinse a prendere una decisione agghiacciante: ricorrere al cannibalismo, ossia mangiare la carne dei passeggeri deceduti. Questa storia, vera e scioccante, di resilienza e sopravvivenza umana ha avuto un profondo impatto emotivo sul pubblico, durante la premiere.

Il regista

Il regista del film, J. A. Bayona, è noto per la sua abilità nel catturare l’essenza del dramma e le complessità dello spirito umano. Incontrarlo di persona è stato un privilegio ed una esperienza che porterò sempre con me. La sua passione e la sua determinazione nel portare questa straordinaria storia sullo schermo erano evidenti dalle sue parole e dal suo racconto in platea. La sua dedizione nel rappresentare gli eventi nel modo più autentico possibile sono le caratteristiche che rendono “Society of the Snow” un’esperienza cinematografica coinvolgente e carica di emozioni.

L’incontro con l’attore

Uno dei momenti salienti della serata è stato l’incontro con  Enzo Vogrincic Roldán, l’attore che ha interpretato il personaggio di Numa Turcatti nel film. La sua interpretazione ha aggiunto profondità e autenticità alla storia. E’ stato un piacere scambiare alcune parole con lui e scattare una foto insieme per commemorare l’occasione.

I sopravvissuti

I momenti più commoventi della serata sono stati gli incontri che ho avuto con i dei superstiti dell’incidente aereo delle Ande presenti all’evento, ossia Gustavo Zerbino e Eduardo Strauch. La loro partecipazione ha aggiunto una dimensione profondamente personale e di ispirazione all’evento. Gustavo Zerbino ed Eduardo Strauch non sono solo sopravvissuti a un’esperienza orribile, ma sono soprattutto esempi viventi dell’indomabile spirito umano. La loro capacità di condividere la loro storia, rivivere le loro esperienze e spiegare gli eventi rappresentati sullo schermo, hanno commosso l’intera platea.

L’incontro con Gustavo Zerbino e Eduardo Strauch è stato per me un vero onore. Scattare una foto con persone così straordinarie è stato sicuramente un privilegio. Gustavo e Eduardo rappresentano Il coraggio, la resilienza e la forza dello spirito umano che emergono di fronte a circostanze inimmaginabili. Per molti di noi presenti, Gustavo e Eduardo sono diventati eroi quella notte, non solo per la loro sopravvivenza fisica, ma per la loro forza emotiva e mentale dimostrata di fronte a sfide a dir poco insormontabili.

Un percorso emotivo

Posso affermare che la premiere di “Society of the Snow” è stato un percorso emotivo, ricco di momenti di ispirazione, di riflessione e di profonda empatia. Il film, sotto la sapiente direzione di J. A. Bayona, ci ha fatto vivere, tra momenti raccapriccianti, di riflessione e di suspence, la vera storia della sopravvivenza della squadra di rugby uruguaiana.

Ringrazio James Tumminia per questa meravigliosa esperienza.

di Severino Ricci

 

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